Intervista ai Marrano
- Roberto Checchi
- Jul 27, 2017
- 2 min read

Abbiamo fatto quattro chiacchiere con i Marrano, band riminese con un EP all'attivo e con un disco in uscita il prossimo settembre, autoprodotto e promosso da Dischi Sotterranei. Ecco quello che ne è venuto fuori.
Ciao ragazzi, ho ascoltato qualche vostro pezzo in vista dell’uscita di Gioventù Spaccata, il vostro primo LP, fissata per il 22 settembre. Avete già finito di lavorare all’album o è una dead line per darvi una scadenza?
Sì, il disco è già finito e masterizzato da qualche mese, avevamo le idee chiare già da quando eravamo in giro con l’EP e quindi non abbiamo voluto perdere tempo e siamo entrati in studio già forti del fatto di farlo uscire dopo l’estate! Siamo abbastanza schematici e c’eravamo già fatti tutti i nostri piani per lanciarlo al meglio.
Cosa vi lega a Belgrado?
E' un viaggio che fece Daniele (voce e chitarra) tempo fa in Serbia: lo colpì particolarmente e coincise, all’incirca, con l’inizio dei Marrano. Ci piaceva l’idea di iniziare e lanciare il disco con un pezzo che ha dato il via a tutto, per noi molto importante.
Dischi Sotterranei curano il vostro ufficio stampa. Ci raccontate come è nata e si è sviluppata questa collaborazione?
Stalkerandoli. Gli abbiamo passato il disco, gli è piaciuto fin da subito. Abbiamo cercato di farci voler bene, dalle nostre parti i musicisti parlano molto bene dei Sotterranei, e allora non ce li siamo fatti scappare.
Da band che ha autoprodotto il proprio disco, quanto conta l’etichetta nella produzione?
In tutta onestà non lo sappiamo, non c’è mai stata la possibilità di collaborare a pieno con un’ etichetta per quanto riguarda la produzione di un disco. Sicuramente facilita certi aspetti come la visibilità della band o il trovare date, se ti presenti da solo c’è sempre un minimo di diffidenza in più da parte dei locali, questo l’abbiamo notato noi stessi quando cercavamo di chiudere dei concerti. Sempre che l’etichetta ti curi il Booking ovviamente. A noi sicuramente è piaciuto molto produrlo, di conseguenza continueremo con tutto il resto che segue.
A che band avete guardato/state guardando durante la produzione? Ho visto una vostra cover di Opinion dei Nirvana.
Sicuramente per tutti e tre i Nirvana sono e saranno sempre il nostro gruppo preferito. Eravamo in fissa da un po’ di tempo con Opinion e così l’abbiamo registrata durante le sessioni dell’ep, ci teniamo molto.
Di band che guardiamo e ascoltiamo con attenzione ce ne sono molte. Ma in particolare per quello che riguarda la produzione, per fare due nomi, forse potremmo dire Queens of the Stone Age e Karnea.
Cosa è successo tra il vostro primo EP (ep 2015) ed ora?
Abbiamo continuato a fare quello che facevamo prima. Prove, date, prove, date. E così abbiamo portato in giro il nostro primo EP che ci ha dato la possibilità di suonare parecchio, di farci conoscere ma anche conoscere tantissima gente e gruppi fighi. Nel frattempo abbiamo insistito nello scrivere i pezzi che hanno portato poi alla realizzazione di Gioventù Spaccata.
Ci salutate con un pezzo che sentite vicino in questo periodo?
Di comune accordo ti direi Bullshit dei Dune Rats, in realtà amiamo tutto il disco. Grazie! Vi lasciamo con il primo singolo estratto dal nuovo disco, Belgrado.
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