I 10 migliori dischi di questa prima metà di 2017
- Roberto Checchi
- Aug 11, 2017
- 4 min read

Nell'attesa delle uscite di settembre replichiamo quanto fatto l'anno scorso e vi parliamo dei dischi che più ci hanno convinto tra quelli usciti in questo 2017. E' stato un annata molto interessante e purtroppo abbiamo dovuto fuori diversi lavori validi, troveremo il tempo di raccontarvi un po' anche quelli.
Baustelle - L'amore e la violenza
L'amore e la violenza è la rappresentazione migliore che i Baustelle potessero dare di loro stessi al nuovo trend della musica italiana, quello fatto di Indie e di Elettronica. Un "ritorno alle origini" per Bianconi & Co, che a 4 anni da Fantasma, ultimo album in studio, ci dimostrano che il Pop può stupire ancora, con un album che strizza l'occhio alle loro hit storiche senza per questo sembrare già visto, privo di innovazione. Se dovessimo scegliere una canzone diremmo Il vangelo di Giovanni, per testo e musiche dall'eco battiatiano, ma davvero non ce n'è una che non vi rimarrà in testa.
Giorgio Poi – Fa Niente
Dopo l’esperienza inglese con Vadoinmessico prima e Cairobi poi, Giorgio Poti decide che è arrivato il momento di affrontare un argomento non troppo facile quale la canzone in italiano. Nasce così Fa Niente, un disco che riesce a conciliare quanto di meglio ha da offrire la musica Pop nostrana, gli echi battistiani pervadono diversi brani dell’LP, e le migliori produzioni internazionali degli ultimi anni con un basso che ammicca senza nasconderlo al lavoro fatto da Kevin Parker con i Tame Impala. Finalmente un album che prova a raccontarci come anche in Italia si può pensare ad un Pop diverso, che metta insieme cantautorato e psichedelia
Ghali – Album
Le cose nuove da dire a riguardo sono poche visto che stiamo parlando del fenomeno musicale del momento e del più chiacchierato a livello italiano. Proprio questo, però, è l’aspetto interessante. Finalmente abbiamo anche noi un artista in grado di curare tutti gli aspetti del proprio lavoro, non solo quello musicale, e di proporre alle masse un qualcosa che piaccia senza dover scendere a compromessi dal punto di vista della qualità. Ghali canta, balla, ha una sua linea di abbigliamento e ha proposto alcuni dei video musicali più belli degli ultimi anni. Ha alzato l’asticella, ora tocca agli altri adeguarsi.
Halfalib - Malamocco
Il disco d'esordio di Marco Giudici è un insieme di canzoni avvincenti, che siate in cerca di entusiasmi diretti, di stimoli complessi, di musica familiare o di gemme rare. Dura dare un'idea di come suonino senza giocare all'elenco. Volendo farlo, a noi sembra Brian Wilson che musica un film di Lynch ambientato a Venezia con i fratelli Gallagher come protagonisti. Buon divertimento!
Carl Brave x Franco126 – Polaroid
Altra rivelazione di questo 2017 è sicuramente il progetto di Carl Brave e Franco126, ultimo gioiellino della scuderia Bomba Dischi. Polaroid sta raccogliendo sempre più consensi e pubblico con il passare dei mesi ed è facile spiegarsi il perché. I 2 ragazzi di Trastervere raccolgono nei loro brani stralci di quotidianità in cui un’intera generazione si può riconoscere, che si parli di pranzi all’All You Can Eat o del trovarsi al distributore delle sigarette senza tessera sanitaria.
Colombre – Pulviscolo
Quello che resta più impresso ascoltando Pulviscolo, disco d'esordio di Colombre, nome d'arte di Giovanni Imparato, è l'eclettismo che lo pervade, un mosaico armonioso che esalta ogni canzone nelle sue peculiarità, passando attraverso testi assolutamente personali che si legano con coerenza alla linea vocale e alla melodia del brano: quasi tutto in direzione del vintage, prova il singolone, Blatte, con quei coretti anni '60 orchestrati da IOSONOUNCANE che fanno scendere un brivido lungo la schiena solo qualche minuto prima di Dimmi tu, pezzo funky dal mood quasi opposto. Distaccandosi da ogni moda musicale, Pulviscolo ci arriva dritto al cuore diventando fuori-tempo.
Brunori SAS - A casa tutto bene
Dopo anni di "gavetta" nell'underground musicale italiano, arriva l'album della consacrazione per Dario Brunori e la sua Società in Accomandita Semplice. Abbandonati i "vol." il cantautore si presenta con un album intimo e struggente senza rinunciare all'ironia che l'ha caratterizzato nel corso degli anni. Ascolto imprescindibile in questa classifica di metà anno, per apprezzarlo davvero è fondamentale vederlo LIVE, dove musicalmente e a livello di intrattenimento da il meglio di se. Anche qui è dura scegliere una canzone da consigliare ma, tolti i singoli, Secondo me è il giusto collegamento tra Brunori "prima e dopo".
Le luci della centrale elettrica – Terra
Da una spiaggia deturpata a una -seppure timidamente- esotica. L'ultimo lavoro di Brondi sta in equilibrio tra orizzonti musicali e lirici che spaziano -tramite una lente jovanottiana- per il mondo (Nel profondo Veneto, Qui), e l'ormai consolidata poetica di stampo genera(lista)zionale, (Coprifuoco, Stelle marine).
Populous - Azulejos
La luce del sole, riflessa sulle piastrelle tipiche portoghesi (azulejos), si trasforma in un suono sfaccettato ed ipnotico. Un bellissimo ascolto estivo, per viaggiare nei meandri del Portogallo ed immergersi nei suoni tipici.
Revo Fever – Vivere il Buio
L'ottima ricerca sonora e testuale dei Revo Fever si trasforma in un ottimo prodotto dal groove irresistibile. Il suono che ci fa ondeggiare è in bilico tra r&b e psichedelia, e fa trasparire le buone potenzialità del gruppo.
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