Germanò - Per cercare il ritmo
- Roberto Checchi
- Oct 29, 2017
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Germanò arriva come uno di quegli acquazzoni di fine estate che cominci ad intuire dal primo pomeriggio. Senti gli odori, l’aria che si fa più umida, ma alla fine ti sorprendere sempre, con quella pioggia calda e un po’ sporca di sabbia, che accogli con tranquillità.
Poche interviste rilasciate, faccia volutamente un po spaesata nelle foto di rito, Alex Germanò è la nuova rivelazione su cui punta Bomba Dischi, con una strategia di lancio (del disco e del personaggio) che rimanda ad altri artisti nel loro roster.
Dietro queste strategie c’è comunque un ottimo album, che va oltre la nostalgia anni ‘80 e’90 e nelle sonorità rimanda al cantautorato italiano dai ‘60 in poi. Il risultato sono dei pezzi in cui la malinconia non è palese, ma un sottofondo che quel mood autunnale che richiama il Battisti di Una donna per amico.
Questa sensazione è riscontrabile soprattutto in San Cosimato o in Per cercare il ritmo, che coraggiosamente è sia prima traccia che titolo del suo primo lavoro da solista, composto con arrangiamenti semplici, una batteria a segnare il ritmo, il pianoforte come strumento principale e poco di più.
La voce richiama pesantemente Federico Zampaglione ai tempi dei migliori Tiromancino o, per rimanere più contemporanei, testi e timbro vocale in alcuni brani di Nicolò Carnesi.
Per cercare il ritmo è una buona opera prima, perfetta per la stagione attuale, sudato e espressivo in ogni suo brano.
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