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San Diego - Disco

  • Roberto Checchi
  • Dec 2, 2017
  • 2 min read

Sull'onda della vaporwave e della disco anni ‘80, sono emersi diversi elementi negli ultimi mesi, alcuni più di livello, altri meno interessanti e innovativi.

Uno dei progetti più particolari è sicuramente San Diego, appena uscito con il suo album Disco.

Come avrete capito la semplicità che sfocia quasi nella scontatezza è il nuovo trend nel mondo indie italiano (come Ghali e il suo Album), ma San Diego va oltre.

I primi pezzi risalgono ad inizio 2017 e sono tutti rigorosamente su youtube, quasi a voler essere retrò anche nella scelta del sistema di lancio. Lo stile però è già definito: sound elettronico, grafica 8 Bit minimale, unione tra tubo catodico e gli sgargianti colori dei pile della dance che fu.

Personalmente scoperto tramite PAPEROPOLI in autoplay sul tubo, ne sono rimasto totalmente affascinato, ogni volta in attesa del pezzo successivo, della casella aggiuntiva che ci avrebbe portato al disco.

L’ultimo guizzo c’è stato con CONCHIGLIE (con la collaborazione de lo Sgargabonzi) brano parlato e geniale nella sua dialettica. Poi 3 mesi di silenzio, un oblio voluto e studiato, prima del lancio per la prima volta su Spotify.

Ma com’è questo Disco? Coerente con i singoli già citati, con l’aggiunta di 3 ulteriori chicche (rigorosamente in maiuscolo): MEME - ACQUAGYM - CAMPIONESSA e un sound complessivo che starebbe benissimo in una puntata di Stranger Things, ma soprattutto una ironia di fondo, una leggerezza che mancava da un po’ e della sana sostanza dietro la stravaganza del progetto.

Vi avverto, San Diego è difficile da trovare sul web, vi consiglio di partire dalla sua pagina ufficiale che, guarda caso, si chiama SAN DIEGO unofficial!


 
 
 

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