Massaroni Pianoforti: l’occasione per dimostrare che MusicRaiser può e dovrebbe finanziare i cantaut
- Roberto Checchi
- Jan 31, 2018
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E’ possibile che il crowdfunding finanzi le cose belle, artigianali, fatte col cuore? Si, ma solo se accontentano il mercato. Da che mondo è mondo il crowdfunding serve essenzialmente tanto a raccogliere fondi quanto a misurare la variabile, soprattutto in ambito musicale, più aleatroia (non un errore di battitura): l’incertezza del mercato. Se piaci, vendi in anteprima, a scatola chiusa, ti produciamo. Altrimenti addio. I limiti del sistema? Evidentemente il crowdfunding diventa un’arma a doppio taglio: la vita di un’artista dovrebbe essere fatta di crescita, sconfitte, riprese e innovazioni (non un pregiudizio, ma un dato di fatto). Il crowd con i suoi meccanismi veloci e “finanziari” porta alla ribalta, in breve tempo, novellini che altro non hanno saputo fare che una buona campagna pubblicitaria e un motivetto orecchiabile. Oggi vi proponiamo una campagna MusicRaiser degna di nota. Una campagna volta alla pubblicazione di un album, il terzo, di un artista difficile, oseremmo dire maturo, pieno. Personaggio atipico del multiverso indipendente, Massaroni Pianoforti aka Gianluca Massaroni, fa l’accordatore di pianoforti. Figlio d’arte, di quell’arte così vicina alla materia da confondersi con l’artigianato, potremmo definire Massaroni un bottegaio della musica, un artista cresciuto (e si sente) più con i legni che con le plastiche, più con le corde che con mixer. Tra 27 giorni scade la sua campagna Accelerator: una scommessa. Seimila euro per il terzo album. E noi gli auguriamo buona fortuna. Se non altro il raggiungere il goal farebbe bene alla scena Indie nostrana. Ma anche e soprattutto alla credibilità di piattaforme con MusicRaiser. In bocca al lupo Gianluca.
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