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Settembre - Di Questi Tempi


Stefano Riggio a.k.a. Settembre torna nella scena musicale milanese con Di Questi Tempi, un disco dichiaratamente pop che strizza l'occhio al rock inglese dei primi anni Duemila. Forse qualcuno se lo ricorderà per l'EP Il Parcheggio Ad Esse del 2016, che con brani come Ad Esempio era riuscito ad ottenere un buon riscontro tra pubblico e critica. Le nove tracce del disco filano lisce dall'inizio alla fine, senza mai risultare noiose. Si parte subito con il botto: dopo La Canzone Da Radio (primo singolo estratto dal lotto), arriva l'intro di Un Altro Film, con richiami tanto al Franco Battiato di Bandiera Bianca quanto ai Thegiornalisti di Fuoricampo col suo basso cavalcante. Tutto il disco ha continui rimandi alla tradizione cantautoriale italiana classica (oltre al già citato Battiato, si sentono Lucio Battisti e Rino Gaetano) e contemporanea (Gazzelle, Tommaso Paradiso, Calcutta su tutti). I synth, ormai tanto di moda oggi, sono un po' troppo semplici, risultando alcune volte banali nei suoni (ma mai nelle melodie catchy). Di Questi Tempi è il perfetto connubio tra i synthoni anni Ottanta dei Canova e le chitarre degli Oasis dell'ultimo periodo, come se Matteo Mobrici e Noel Gallagher giocassero a Scala 40 davanti ad un caminetto in pieno autunno.

Nel complesso è un disco gradevole, forse si poteva osare di più sulla produzione artistica. A pochi passi dall'Olimpo dell'ITpop.

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