Malkovic - Buena Sosta [EP]
- Roberto Checchi
- Jun 1, 2018
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Chitarre, chitarre e ancora chitarre. I Malkovic non sono la classica band indie che cerca in tutti i modi di farsi notare per raggiungere il successo, loro ci sono e ci fanno. Chiamano un disco Buena Sosta, lo presentano in una pizzeria (geniale l'idea dell'EPizzata) e fanno disegnare 50 copertine diverse a sette illustratori (una non bastava). Già il titolo ha una connotazione ben chiara che Joe, il cantante chitarrista, spiega così: "ogni volta che siamo andati a fare le prove nel parcheggio in cui suonavamo al piano -5, all'entrata compariva la scritta BUONA SOSTA con uno stupendo smile che ci faceva l’occhiolino. A forza di vederlo mi sono convinto che forse quello stupido messaggio di benvenuto cercava di dirmi qualcosa, che per un anno e mezzo mi sono chiesto che cosa resta di quello che viviamo". Questo EP è un primo passo verso la maturità artistica di una band conscia di quello che è, forse anche di quello che sarà. I riferimenti alla scena emo italiana sono palesi ma i Malkovic riescono a metterci del loro mescolandoci un po' di math e un po' di post-rock. I testi sono più reali rispetto al primo lavoro omonimo del 2016, intimi al punto giusto. Gli arrangiamenti sono ruvidi come carta vetrata che graffia i timpani, a tratti acidi. Reduci da aperture molto importanti a band come SUUNS, Valerian Swing, Motta e Gazebo Penguins, fin da subito le orecchie di molti si sono interessati al progetto che ora è guidato da Costello's.
Per ora "buona sosta", ma ricordatevi che il cammino è ancora lungo - "uno stupendo smile che ci faceva l’occhiolino" ;)
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