Giuradei
- Roberto Checchi
- Feb 5, 2014
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Giovedì scorso sono stata entusiasta di partecipare nella mia piccola Pavia ad un concerto di musica indipendente, evento molto raro qui, a Spaziomusica, rinomato locale pavese, ha suonato la band bresciana Giuradei. Premettendo che non ero preparatissima sul gruppo, quello che mi è piaciuto fin da subito è stata la presenza scenica di Ettore Giuradei, classe 1981,dal cui cognome deriva il nome della band (stesso cognome, ovviamente, del fratello Marco, polistrumentista classe 1986, anch'egli nel gruppo), che con il suo carattere e il suo sguardo magnetico ha catturato l'attenzione di tutti gli spettatori. Vestiti sobri, movimenti un po' meno sobri e pantaloni squarciati sul ginocchio, il cantautore di Brescia ci ha subito incantato, da pezzi dei vecchi album come "Zingara" fino ad arrivare a canzoni come “Dimenticarmi di te”, orecchiabile e con echi alla Paolo Conte, contenuta nell'ultimo album, “Giuradei”, uscito nel 2013 con la Picicca Dischi. Personalmente, nei testi ritrovo molto una sorta di maledettismo tipico del realismo sporco con una buona componente autobiografica, talvolta romanzata. Questi i toni con cui vengono affrontati temi tipici del cantautorato italiano, dall'amore, alla delusione, al vino. E questo stile Bukowskiano ci piace molto e piace molto a tutti, tanto che il loro primo album, Panciastorie(2006) si aggiudicò nell'anno della sua pubblicazione il premio “Nuova Canzone d'Autore” al Meeting di Etichette Indipendenti di Faenza.
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