La Vita Di Adele
- Roberto Checchi
- Mar 24, 2014
- 2 min read
Premetto che ho sempre avuto un debole per la cinematografia francese; da Truffaut ad Ozon, mi ha sempre colpito la cruda delicatezza con cui vengono affrontati I temi sentimentali e la passione. “La Vita Di Adele”, regia di Abdellatif Kechiche, regista tunisino naturalizzato francese, ne è un'ulteriore conferma. La pellicola, ispirata al romanzo a fumetti di Julie Maroh, “Blue is the warmest colour”, racconta di una storia d'amore, dallo sbocciare di questa fino al suo appassire, dall'euforia alla disillusione; le due protagoniste di questa tempesta emotiva sono però due donne, Emma e Adele. Una relazione omosessuale, quindi. Ma l'importanza di questo è messa in fondo quanto la mia frase che lo puntualizza. Le due bravissime attrici francesi (Adèle Exarchopoulous e Lèa Seydoux, ndr) rendono alla perfezione l'emozione dei primi contatti fisici e la contemplazione dell'oggetto del desiderio avvicinandosi incredibilmente ad una trasposizione cinematografica di una strofe saffica. Uno di quei film che nella loro dolcezza ti impongono silenziosamente una riflessione su quanto in fondo l'atteggiamento omofobico sia vuoto più che sbagliato. Magari da donne la spontanea tenerezza delle due ragazze vi metterà in condizione di porvi delle domande su voi stesse. Nel film inoltre sono presenti esplicite scene di sesso sia fra le due ragazze che fra Adele e il ragazzo che frequenta prima di conoscere Emma, scelta assai denigrata sia dalla critica che da Julie Maroh, che ha affermato non senza un'indignazione femminista di fondo che le scene dal suo punto di vista fossero state messe nell'ottica di essere apprezzate da un pubblico maschile, usate come insulsa pornografia. A mio parere, le scene spinte all'interno di questo film sono quanto di più lontano ci sia dalla pornografia in una scena del genere: la pornografia è volgare esagerazione fino ad arrivare ad una caricatura della sessualità. Queste scene, invece, trasudano passione ed emozione forte, mista all'eccitazione di fare qualcosa di nascosto, almeno all'inizio, come quando Adele dopo l'amore sussurra alla sua amante: “Mia madre pensa che tu stia dormendo al piano di sotto”. Per quanto la mia posizione ideologica al riguardo sia discutibile, penso che I film così non dovrebbero essere mai censurati; essi danno una dolce immagine della sessualità accessibile a tutti, forse che potrebbe addirittura instradare verso un affronto più sereno di quest'ultima. Un film senza peli sulla lingua e deliziosamente interpretato, che mi auguro sarà per molti di coloro che vedranno uno spunto per una riflessione sui dogmi imposti ormai da tempo dalla società, I quali partono dai dogmi della nostra stessa essenza che vengono posti direttamente da noi stessi.
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