Uno Zoom: Cannes 2017
- Roberto Checchi
- Apr 19, 2017
- 4 min read

Una Claudia Cardinale gioiosa che ha fatto battere i cuori a tutti gli italiani di qualche generazione fa – senza tuttora smettere di farlo – è l'immagine del manifesto ufficiale del festival di Cannes 2017, che quest'anno arriva alla sua settantesima edizione; nonostante questo dichiarato amore francese per il cinema italiano, quest'anno nessuna fra le pellicole selezionate in concorso appartiene al nostro paese. Oltre a questo, stupisce l'esigua presenza di nomi grandiosi del cinema odierno fatta eccezione per un marchio come quello di Michael Haneke in favore di registi come Yorgos Lanthimos o Sofia Coppola, con capolavori all'attivo ma non la notorietà dei maestri. Ultima ma per certi versi ancora più sorprendente, la scelta del festival di Cannes di ospitare serie TV come la consacrata Twin Peaks di David Lynch e Top of The Lake: China Girl di Jane Campion, dopo che era rimasto l'unico festival a dichiararsi non interessato a quel genere di cosa.
Questi i film ufficialmente in concorso; e noi che non possiamo non essere un po' di parte, con quattro brevi profili psicologici delle nostre quattro pellicole prescelte.
NELYUBOV (LOVELESS) di Andrey Zvyagintsev
GOOD TIME di Benny Safdie e Josh Safdie
YOU WERE NEVER REALLY HERE di Lynne Ramsay
L’AMANT DOUBLE di François Ozon
JUPITER’S MOON di Kornél Mandruczò
A GENTLE CREATURE di Sergei Loznitsa
HIKARI (RADIANCE) di Naomi Kawase
GEU-HU (THE DAY AFTER) di Hong Sangsoo
LE REDOUTABLE di Michel Hazanavicius
WONDERSTRUCK di Todd Haynes
RODIN di Jacques Doillon
THE BEGUILED di Sofia Coppola
120 BATTEMENTS PAR MINUTE di Robin Campillo
OKJA di Bong Joon-Ho
AUS DEM NICHTS (IN THE FADE) di Fatih Akin
THE MEYEROWITZ STORIES di Noah Baumbach
THE KILLING OF A SACRED DEER di Yorgos Lanthimos
Difficile capire che cosa aspettarsi dal nuovo progetto di Yorgos Lanthimos: il giovane regista ateniese, dopo essersi reso noto con opere dal grande impatto estetico e concettuale, ritorna con un nuovo film in cui, dopo l'interpretazione nel glorioso The Lobster (premio Oscar per il miglior film straniero nel 2015), rivediamo protagonista Colin Farrell affiancato da un volto hollywoodiano come quello di Nicole Kidman, nei panni di un chirurgo carismatico la cui vita si intreccerà con quella di un giovane adolescente in quello che è stato definito un thriller psicologico.
Soggetto originale, scritto a 4 mani da Lanthimos con Efthymis Filippou, cosceneggiatore di tutti i film del regista, film del 2011 che non ha mai raggiunto le nostre sale, la pellicola verrà presentata in anteprima al festival, mentre arriverà al cinema quest'autunno.
THE BEGUILED di Sofia Coppola
Un cast stellare previsto per il nuovo film di Sofia Coppola, in cui svetta il volto di Kirsten Dunst, da sempre attrice feticcio della regista.
Poche indiscrezioni riguardo alla trama della pellicola, sceneggiatura non originale, la cui uscita in sala è prevista per fine giugno, ma già individuiamo alcune caratteristiche tipiche dell'estetica dell'artista, come la scelta di Elle Fanning, fresca del successo di un film come The Neon Demon - incentrato sulla sua immagine -, che accostata a Nicole Kidman e alla Dunst ci fanno ripensare ad una Coppola delle origini come quella di The Virgin Suicides; sappiamo che la regista si ritrova per marito Thomas Mars, frontman di un gruppo gigantesco come i Phoenix, cosa che da un notevole apporto alle sue colonne sonore, sempre di gran lunga sopra la media. Uno stile personale ma una produzione con alti e bassi che ancora non le danno lo statuto d'autrice con la A maiuscola: un'occasione importante quella di Cannes 2017.
HAPPY END di Michael Haneke
Alla ricerca di una storica terza Palma d’oro il regista austriaco Michael Haneke si presenta anche quest'anno alla giuria di Cannes. Che sia il film testamento di un artista ormai settantacinquenne, su immagine del recente Poesìa sin fin di Alejandro Jodorowsky? Il titolo ci porta inevitabilmente a crederlo e certo stranisce tutti gli amanti dello stile del regista: asetticamente duro e viscerale. I finali a cui ci ha abituati Haneke sono silenziosi e categorici. Non c’è spazio per “happy ending” nella sua filmografia. E se queste sono solo supposizioni di certo c’è il cast, che vede riunirsi, fra gli altri, il padre e la figlia dell’ultimo film del regista – Amour, 2012 - , e due eccellenti interpreti francesi ormai di fama internazionale: Isabelle Huppert e Jean-Louis Trintignant. Oltre a Mathieu Kassovitz, noto per aver interpretato il coprotagonista maschile Nino ne Il favoloso mondo di Amélie, del 2001. Ancora poche sono le informazioni sulla sinossi del film, che dovrebbe trattarsi di un dramma familiare ambientato a Calais durante la recente ed ancora in corso crisi europea dei migranti.
Fuori concorso
CARNE Y ARENA di Alejandro Gonzàles Inàrritu
Sotto la bizzarra dicitura “Installazione speciale in Realtà Virtuale” Alejandro González Iñárritu presenterà al prossimo festival di Cannes un cortometraggio di sette minuti dal titolo Carne y arena (Carne e sabbia). Thierry Frémaux, il delegato generale del festival, commenta questa operazione sostenendo che “la realtà virtuale è ormai arte a tutti gli effetti”. Il titolo porterebbe subito a pensare al fenomeno delle Corride, anche tratti in inganno dal nome ibericheggiante del regista (in realtà messicano), ma il contenuto del cortometraggio non è ancora stato reso noto. A curarne la fotografia (se così si può dire per un’opera di questa foggia) c’è Emmanuel Lubezki, ormai collaboratore fisso di artisti di spicco quali Terrence Malick e lo stesso Iñárritu, e dotato di innegabile talento riconosciuto anche al di là della ristretta cerchia di veri esperti nel settore.
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