Intervista ai Keemosabe: Frammenti di un' elucubrazione musicale di 49 minuti
- Roberto Checchi
- Jul 22, 2017
- 5 min read

Domanda di rito iniziale ma che nel vostro caso non può fare a meno di incuriosire: come nasce il nome della band, 'Keemosabe'? Casualità o significato criptico?
[Momento di confusione iniziale per gestirci un solo registratore]
Il nome nasce nel classico pomeriggio in cui come tutte le band cercavamo il nome del gruppo. Keemosabe è una parola della lingua comanche dei nativi americani che significa ‘fratelli sbagliati’, dove sbagliati lo intendiamo come non figli degli stessi genitori. Quello che ci rende fratelli è la musica che facciamo, deriva dalle influenze singole di ognuno e ci unisce in una totalità che è quella che esprimiamo.
Venite tutti dalla zona di Arona e vivete a Londra già da un po’, dove avete sviluppato e ora state portando alla luce il vostro progetto. Ma tutto questo quando e dove nasce?
Il progetto nasce a New York, dove Sebastiano e Alberto , compagni di liceo, erano andati a studiare jazz contemporaneo (rispettivamente batteria e chitarra, ndr) alla Collective Music School e dove iniziano a nascere le idee delle prime canzoni. Tornati in Italia, Sebastiano e Andrea - che nel frattempo era entrato a far parte di un collettivo artistico - amici da prima della partenza per gli USA si rincontrano e iniziano a suonare insieme. E poi c'è l'incontro con Pino, conosciuto tramite amici, e i pezzi cominciano a prendere forma. Ci ritroviamo a suonare in questa sala prove costruita dal nonno di Sebastiano, ‘Il Laghetto’, un posto magico immerso nella natura, che poi è la parola chiave del progetto e in particolare dell'EP sia a livello di mood che di tematiche, un rapporto viscerale con questa che nasce dentro di noi e che sicuramente in una metropoli frenetica come New York era venuto a mancare.
Un disco tematico?
Esatto. Tutti i pezzi parlano di elementi naturali, talvolta personificati talvolta metaforici: un pezzo parla della tempesta - che nel disco rappresenta l’inizio del cammino metaforico del protagonista - come simbolo di cambiamento, un altro di cui abbiamo rilasciato il video, Let the sunset, parla del tramonto che fa perdere ogni speranza all’uomo che lo guarda fino a quando non realizza che il sole nel momento in cui tramonta da un lato della terra fa nascere l’alba nell’altro emisfero. C’è un ordine, una storia che si sviluppa di questo personaggio che scappa dalla città per ritrovare un eden naturale in cui scopre sé stesso e successivamente condivide la sua esperienza con gli altri per far capire quanto in questa era del digitale la natura ha ancora qualcosa da dire, con una sorta di finale aperto che lascia il dubbio se questo protagonista abbia effettivamente trovato questo significato nella sua esperienza personale oppure sia solo un’esperienza onirica.
E poi la scelta dell’estero. Perché? Come mai Londra, fra i vari panorami musicali che le capitali – europee e non - offrono?
Londra perché fin dalla prima volta che ci siamo andati ci siamo subito accorti del panorama musicale fiorente, competitivo e aperto ai live che è difficile trovare in altre città, soprattutto in Italia dove è molto difficile riuscire ad ottenere certe cose. Londra è intrisa di cultura musicale e da a una band la possibilità di farsi una gavetta fantastica e di considerare il suonare con il proprio gruppo non più un hobby a tempo perso ma qualcosa su cui poter investire personalmente fin dall'inizio.
Forse anche una fluidità diversa nel rapporto con gli artisti?
Anche in Italia ai livelli più underground esiste questa fluidità fra gli artisti ma a Londra questo è esponenzialmente più diffuso a tutti i livelli musicali: noi abbiamo avuto la fortuna di poter suonare in un posto come gli Abbey Road Studios grazie allo staff e ai docenti della Abbey Road Istitute, la scuola dove si sta diplomando Andrea in produzione e ingegneria del suono, che ci aiutato molto nel nostro percorso facendoci entrare in contatto con molte delle personalità principali che oggi gravitano attorno al progetto.
Un gruppo emergente esclusivamente di italiani, a Londra, con un progetto di respiro molto internazionale che forse – la butto lì - è stato uno dei motivi che vi ha spinti verso l’estero. So che avete già fatto un po’ di live lì in città. E la risposta del pubblico quale è stata?
Abbiamo iniziato a suonare in locali piccoli, poco frequentati, e in maniera molto naturale la nostra musica ha iniziato ad arrivare a sempre più persone, abbiamo cominciato a riconoscere le facce ai concerti! Dopo qualche mese abbiamo cominciato a fare live con una certa frequenza, due o tre al mese fissi.
Parliamo delle vostre influenze, che venendo da vari background saranno sicuramente variegate e sviluppate in contesti diversi, e di quanto queste si amalgano con omogeneità.
Avendo vissuto in una città come New York in cui si suona jazz, fusion – roba sperimentale – Sebastiano e Alberto hanno abituato le loro orecchie a questo nonostante siano cresciuti con pop, blues e rock come musica del cuore. Quindi il presupposto sul nascere del progetto è stato provare a fondere questi modi di fare musica in un progetto nostro. Pino viene da qualcosa di diverso, uno stoner rock influenzato da band come i Kyuss, Andrea ha sempre prodotto colonne sonore e aveva uno studio in cui promuoveva artisti locali rap/hip hop. Influenze che si sono poi fuse per creare il nostro sound. Ed è a questo mood che nasce da una commistione di più generi a cui noi miriamo; pensiamo a un nome come gli Snarky Puppy che ora sono un gruppo di punta, questo sound sperimentale sta iniziando a venir capito e questa è la direzione che ci piacerebbe prendere mantenendo un'identità pop, in cui pop è inteso nel senso di popolare, non banale: noi facciamo musica sperimentale ma i testi, il messaggio e la melodia è priva di pretese snobistica e vuole arrivare a tutti, ascoltatori preparati o non.
Considerando il taglio internazionale del vostro progetto artistico, cosa ne pensate della scena musicale underground italiana, ancora molto legata al proprio paese?
La scena musicale indipendente italiana è ricca, ci sono molte band valide che purtroppo fanno fatica a raggiungere il grande pubblico per mancanza di sostegno dalle persone, dal pubblico stesso. A Londra pur essendo la culla della musica il nostro genere è considerato strano - sperimentale - e in Italia probabilmente non verrebbe compreso; mentre lì l'ascoltatore è più preparato, anche più curioso e va a conoscere qualcosa di nuovo nei live piuttosto che a riconoscere le sonorità familiari. E in risposta a questo ci sono più locali in cui suonare e quindi e quindi più investimenti per chi vuole farsi conoscere che fa prendere più sul serio il proprio mestiere da musicista, che in Italia è ancora spesso visto come un hobby da chi è emergente.
Per realizzare il vostro disco avete scelto la via del crowdfunding.
Abbiamo intrapreso una campagna di Crowdfunding quasi come sfida personale, per proporre alla gente i nostri obiettivi primari, e vedere quale sarebbe stata la loro risposta. Vedere il sostegno di così tante persone, che hanno investito tempo e denaro per permetterci di raggiungere i nostri sogni, è stato commovente. In un tempo record di 17 giorni abbiamo raccolto 5000€ con cui registreremo il nostro primo EP negli studi di Abbey Road, e acquisteremo equipaggiamento Live che ci permetta di rendere il nostro show unico nel suo genere. Non vediamo l'ora di mostrare a tutti il risultato finale!
Ho iniziato così e con coerenza chiudo con un'altra domanda di rito: C'è un artista con cui vi piacerebbe collaborare?
(ridono) Beh, chiaramente John Lennon, o anche una jam session con gli Snarky Puppy non sarebbe male. Scherzi a parte ci piace l'idea di mischiare la nostra musica con qualcosa di diverso, penso idealmente ai The Queens of the Stone Age o ad Hans Zimmer ma in generale la direzione sarebbe quella di sperimentare, combinare generi diversi, che è anche quella che vorremmo far prendere al gruppo, non rimanere statici sullo stile di partenza ma approcciarci a vari generi, non aver paura di evolverci e di cambiare. Carlotta Magistris
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